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Politica | 15 giugno 2020, 13:30

La Fondazione CrCuneo presa tra i due fuochi di Intesa e Ubi

Il “caso” diventa nazionale. Il settimanale L’Espresso focalizza l’attenzione sul ruolo delle Fondazioni azioniste di Ubi che si schierano contro la scalata di Intesa, osservando che “rischiano grosso”. Solo il mondo politico cuneese sembra non essersi accorto dell’entità della partita in atto

La Fondazione CrCuneo presa tra i due fuochi di Intesa e Ubi

Quando giovedì l’Antitrust, conclusa  l’istruttoria, si pronuncerà sull’Ops (Offerta pubblica di scambio) avanzata da Intesa San Paolo nei confronti di Ubi Banca si potrà cominciare a capire quale possibile esito avrà la partita.

Nel frattempo, dopo la visita di Gaetano Miccichè e Fabrizio Palenzona ai sindaci di Mondovì, Alba, Cuneo e al presidente della Camera di Commercio, alcuni (pochi, in verità) cominciano ad interrogarsi sul senso dell’iniziativa assunta dai due big della finanza nazionale.

Una visita nel corso della quale i due finanzieri d’alto rango hanno cercato di spiegare i vantaggi che potrebbero derivare al territorio dall’operazione.

Palenzona e Miccichè ricoprono attualmente i ruoli di presidente e vicepresidente in Prelios Spa, una società milanese di gestione e servizi immobiliari fondata anni fa da Marco Tronchetti Provera con la denominazione di “Pirelli Real Estate”.

Una visita che voleva essere qualcosa di più di un semplice scambio di cortesie e che aveva per destinatari i maggiori referenti istituzionali della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, pur avendo tralasciato – non è dato sapere se volontariamente o no – la città di Bra.

Resta non chiaro perché il presidente della Fondazione Giandomenico Genta non sia stato reso edotto di un incontro che pure riguardava espressamente l’Ente alla cui guida è stato riconfermato appena un paio di mesi fa.

Per Genta non sono giorni facili considerata la portata della partita in atto tra i due colossi della finanza nazionale ed europea.

Il settimanale L’Espresso, sull’ultimo numero, tira in ballo i vertici della Fondazione Cuneo e della pavese Banca del Monte di Lombardia, azioniste di Ubi rispettivamente col 5,9% e 3,9%.

L’Espresso parla di posizioni di arroccamento scrivendo che le “Fondazione azioniste di Ubi Banca si schierano contro la scalata di Intesa. A costo – aggiunge nel sottotitolo il settimanale – di rimetterci milioni, per difendere poltrone e potere”.

L’autore dell’articolo, Vincenzo Malagutti, osserva ancora con un giudizio affatto tenero, rispetto agli investimenti effettuati dalla Fondazione Cuneo, che “Malgrado le perdite già subite, Cuneo continua a rastrellare titoli dell’Istituto Bergamasco, rischiando grosso”.

Insomma, per la Fondazione Cuneo sono giorni di passione.

Gli unici che, al momento, o non si sono accorti di nulla oppure, pur accortisi,  preferiscono restarsene fuori, sono gli amministratori e i politici del Cuneese.

Un tempo una vicenda di questa entità avrebbe monopolizzato il dibattito politico e giornalistico della Granda.

GpT

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