Lavoratrici e lavoratori del Teatro Regio hanno ribadito il proprio no al commissariamento riempiendo di musica e persone Piazza Palazzo di Città: "Siamo orgogliosi - si grida al megafono - di far parte di una realtà capace di esportare cultura in tutto il mondo grazie alla qualità dei suoi interpreti, ospitando contemporaneamente le più importanti orchestre e le più grandi compagnie di teatro e danza."
Nessun passo in avanti, al momento, nel dialogo intrapreso con le istituzioni: "A preoccupare di più - spiega il pianista, maestro collaboratore e RSU CGIL Carlo Caputo - sono i posti di 60 lavoratori a tempo determinato, un potenziale taglio delle retribuzioni e un declassamento del teatro. Il sovrintendente Schwarz ha detto di non poter firmare un accordo in deroga per il rinnovo di un certo numero di contratti: a proposito abbiamo chiesto alla sindaca Appendino di fare qualcosa, la questione passerà in Consiglio Comunale. Si tratta di un passo indietro negli impegni che aveva preso con noi, la situazione è anche il frutto di un contratto nazionale rinnovato da 15 anni a costo zero".
In piazza anche Walter Vergnano, ex sovrintendente del Regio: "Sono qui - ha commentato - perché voglio bene al teatro e ai suoi straordinari lavoratori, spero che la Città dimostri di considerare la cultura come un valore importante del proprio patrimonio. Quando ho lasciato la sovrintendenza mancavano 2 milioni di euro e nel 2017 presentai la situazione alla sindaca: i contributi locali erano passati da 12,5 a 4 milioni, senza interventi strutturali la crisi era imminente".
Cronaca | 15 giugno 2020, 11:42
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Piazza Palazzo di Città gremita per ribadire il no al commissariamento: "Orgogliosi di lavorare per una realtà di livello internazionale"
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