"Proseguiremo il nostro impegno al servizio dell’economia torinese e piemontese in un quadro finanziario sostenibile". Dopo giorni di parole, dibattiti e scenari, è così che GL events mette il suo punto sul futuro degli eventi che gestiranno in città. Il tasto dolente, manco a dirlo, è Lingotto Fiere: una situazione, diceva già una nota dello scorso 13 gennaio del Gruppo, "di ricorrenti perdite finanziarie [...] non più accettabile per il nostro gruppo”. Insomma, la "casa" del Salone del Libro vede nubi nere all'orizzonte.
Gl Events - prosegue la nota ufficiale - è presente nella città della Mole da 12 anni e in questo periodo "ha sostenuto da sé tutti gli oneri e gli investimenti necessari allo sviluppo di Lingotto Fiere, a favore della “Destinazione Torino”. "Nessun quartiere fieristico e congressuale al mondo può avere successo nella attrazione di grandi eventi senza una stretta alleanza tra pubblico e privato. Oggi questo sostegno ripetutamente sollecitato è diventato una necessità assoluta".
Ad aggravare la situazione, inoltre, è arrivata anche la pandemia, con il lockdown e la crisi economica che ne sono derivati. Il turismo congressuale è certamente uno degli ambiti più colpito, con il 100% di perdite.
Da qui il pressing del gruppo francese perchè il Lingotto Fiere "diventi proprietà delle istituzioni pubbliche". Tradotto: Comune se ne faccia carico, aiutata dalla Regione. Il Presidente della 8 Davide Ricca negli scorsi giorni, dopo l'anticipazione della volontà di dismettere l'impegno nel complesso fieristico, aveva già sollecitato un impegno delle istituzioni.
In questa prospettiva, GL events propone di cedere l’edificio e il suolo per un valore inferiore a oltre il 25% rispetto agli importi emersi da transazioni comparabili effettuate di recente.
"Allo stesso tempo - spiegano - siamo pronti a partecipare al nuovo modello strategico di sviluppo economico e territoriale, a stretto contatto con le autorità pubbliche - al fine di rilanciare il settore degli eventi, delle fiere e dei congressi a Torino e in Piemonte. Un settore capace di produrre un notevole impatto economico - oltre 70 milioni all’anno - sul territorio (alberghi, ristoranti, trasporti...) e rappresenta circa 350 posti di lavoro diretti e indiretti".
"Il modello di governance e le modalità operative della società di gestione dovranno essere studiati in tal senso con una sola condizione specifica necessaria per GL events: la cessazione delle perdite". E alcuni segnali sembrano andare nella direzione giusta: "Il gruppo GL events è lieto di constatare che, dall’inizio di maggio, malgrado il difficile contesto attuale, è stato avviato un dialogo positivo in proposito con la Regione Piemonte, la Città di Torino e la Camera di Commercio di Torino. Nei primi colloqui è emerso il consenso in merito all’esigenza di mantenere un centro espositivo attivo a Lingotto Fiere, nonché il comune intento di trovare una soluzione soddisfacente".
"Il modello globale (immobiliare e strategico) - concludono da GL - dovrà essere portato a termine nel più breve tempo possibile per consentire la riapertura di Lingotto Fiere a settembre per lo svolgimento delle prime fiere".
“Se il Piemonte vorrà veramente ripartire dovrà necessariamente investire su un settore come quello fieristico, capace di produrre un grande impatto economico. L’impegno diretto del pubblico, analogamente a quanto accade nel resto del mondo e come è reso possibile dalla legge Madia, può essere l’occasione per sviluppare finalmente il quarto Padiglione. La posizione strategica di Lingotto Fiere, vicina al nuovo grattacielo della Regione e al futuro Parco della Salute consentirebbe di sfruttare gli uffici della struttura e gli spazi con una posizione logistica straordinaria” spiega Daniele Valle, vice presidente della Commissione Cultura in Consiglio regionale.
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