“Sono qui, venitemi a prendere. Ho fatto una grande cazz...”.
Sono queste le prime parole che Francesco Borgheresi ha detto all’operatore numero tre del centralino della questura di Cuneo.
L’uomo aveva appena ammazzato la sua compagna, Mihaela Apostolides, e con grande lucidità ha telefonato alle forze dell’ordine per costituirsi.
“Lo sapevo che finiva così, io però non volevo, non volevo arrivare a questo punto. Però ho sopportato troppo, non ce la facevo più. Ora mi assumerò le mie responsabilità”.
Con grande professionalità l’operatore della sala operativa della questura tiene occupato al telefono Borgheresi fino a quando non arriva la pattuglia della Volante ed una macchina della Digos, facendogli posare le armi in macchina, chiedendogli cosa era accaduto e cercando di calmarlo fino all’arrivo dei colleghi della polizia di Stato.
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Francesco Borgheresi parla in maniera lucida ma con una voce affranta e prima ancora che gli venga richiesto dagli agenti della polizia di Stato - come è prassi - si inginocchia per terra e si lascia ammanettare.
Un pensiero l’omicida lo riserva alla madre: “Vi prego non ditelo a mia mamma, è anziana e ha male al cuore, potrebbe non sopportare il colpo”.
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