“Siamo pronti a rientrare al lavoro anche domani”: questo il pensiero dei sindacati di categoria del Casinò di Sanremo ad ormai due mesi e mezzo dall’instaurazione del ‘lock down’ e della relativa chiusura della casa da gioco matuziana.
“Tutto quello che è attinente alla riapertura nel più breve tempo possibile – ci ha detto Marilena Semeria, segretario aziendale della Fisascat Cisl – anche se la difficoltà è capire chi è l’interlocutore che per ora sembra il Governatore regionale, a cui il presidente Battistotti ha scritto. Visti i protocolli sanitari presi, cosa più unica che rara, sono molto stringenti e la nostra è un’azienda che, grazie al personale, potrà mettere in campo una serie di controlli molto importanti. Senza dimenticare l’installazione di termo scanner e tutti gli altri presidi per tutelare il lato sanitario e consentire la riapertura”.
I lavoratori non capiscono il ritardo nella riapertura come fatto per bar e ristoranti, nelle more del Decreto: “Sono stati messi in atto i protocolli come in altre aziende sulle indicazioni governative. Il Casinò lo ha fatto fin da subito ed è pronto con i presidi previsti, tra l’altro anche allargati per la massima tutela di dipendenti e clienti. Noi non possiamo essere associati alle altre sale gioco, vista la struttura completamente diversa. A partire dalle migliaia di metri quadri, che ci consentono un maggiore distanziamento tra le persone, rispetto alle sale ‘Bingo’ ed altro. Oltre alle guardie giurate che possono eseguire controlli in continuazione. Ci sembra che la posizione presa sia più politica che di sicurezza”.
Non dobbiamo dimenticare che attorno al Casinò gravitano circa 500 famiglie in quella che è l’azienda più importante della città dei fiori e che riversa lavoro anche su altre come bar, alberghi e ristoranti.
“Noi vorremmo ricominciare domani – termina la Semeria – se fosse possibile. Stiamo lavorando all’on line con 6 dipendenti impegnati ed altri che si occupano dei servizi minimi, oltre alla turnazione delle guardie giurate. Se ci fanno avere l’orario di domani noi ci siamo”.
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