Il Nazionale

Cronaca | 18 maggio 2020, 11:27

Pagamenti ingiustificati per oltre 400mila euro: braidese accusato di bancarotta distrattiva aggravata

Il 50enne era l'amministratore e legale rappresentante di un’azienda di stampaggio lamiere fallita nel 2016. La difesa: "Rapporti tra società del gruppo regolari e conseguenti a una cessione di ramo d’azienda"

Pagamenti ingiustificati per oltre 400mila euro: braidese accusato di bancarotta distrattiva aggravata

Bancarotta distrattiva aggravata. E’ l’accusa della quale è chiamato a rispondere un imprenditore braidese, O. E., di anni 50, amministratore e legale rappresentante di una società esercente attività di stampaggio e profilatura di lamiere di metallo, dichiarata fallita dal Tribunale di Asti nel 2016.

La vicenda è ora al centro di un procedimento aperto presso lo stesso foro, dove nei giorni scorsi, di fronte al Giudice dell’Udienza Preliminare Giorgio Morando, si sarebbe dovuto discutere (l’udienza è stata rinviata a data da destinarsi per il fermo delle attività penali) la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto procuratore Gabriele Fiz.

Secondo le indagini compiute dalla Guardia di Finanza l’uomo avrebbe distratto dal patrimonio dell’azienda una somma di 438mila euro tramite ingiustificati pagamenti compiuti in favore di un’altra società del gruppo, dazioni relative a fatture per operazioni oggettivamente inesistenti e di altre fatture emesse in data successiva alla messa in liquidazione della società, con l’aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità.

Da qui la richiesta di rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta distrattiva pluriaggravata da molteplici condotte. Addebiti che la difesa dell’uomo, rappresentata dall’avvocato Roberto Ponzio, respinge in modo netto: "La distrazione che si imputa al mio assistito – spiega il legale albese – non è sussistente. I rapporti intercorsi tra società del gruppo sono stati regolari e conseguenti a una cessione di ramo d’azienda".

Ezio Massucco

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