Si intrufolavano nelle case di anziani sacerdoti e sottraevano loro i libretti degli assegni di conti intestati a sacerdoti e parrocchie; poi li compilavano falsificando le firme e incassavano somme anche molto ingenti. Oppure, quando c'era l'occasione, sottraevano oggetti preziosi che poi smerciavano sul mercato della ricettazione.
Un modus operandi collaudato negli anni quello portato alla luce da un'inchiesta della Squadra Mobile della Questura di Vercelli, diretta dal Commissario Capo Gianluca Tuccillo, che, all'alba di oggi martedì 12 maggio, ha dato esecuzione a cinque ordinanze di misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di molteplici furti e truffe ai danni di anziani sacerdoti. Inoltre, sono state denunciate altre cinque persone per i reati di ricettazione e riciclaggio.
Nel corso dell’attività investigativa, era emerso un primo episodio criminale in cui quattro soggetti, facenti parte del gruppo criminale in questione, si erano resi responsabili di un furto in abitazione ai danni del parroco, 82enne, di una chiesa della provincia di Cuneo.
Dopo aver rubato la chiave dell’abitazione del prelato, il gruppo si era introdotto nell’appartamento impossessandosi, staccandoli dalla matrice, di numerosi assegni, poi falsamente compilati e cambiati.
Dall’attività svolta, risultava, inoltre, la responsabilità del figlio, incensurato, di uno dei componenti della banda il quale aveva provveduto al riciclaggio di parte dei proventi del furto cambiando alcuni assegni e versandoli sul proprio conto corrente bancario. Il valore degli assegni rubati, falsamente compilati e incassati, risultava ammontare a circa 60mila euro.
Almeno sei i colpi riconducibili alla banda operante nell’intero territorio piemontese ed in particolare nelle province di Vercelli, Torino, Alessandria, Biella e Cuneo. Circa di 100mila euro il bottino accumulato.
Tutta l’attività di indagine è stata coordinata e seguita dalla Procura della Repubblica di Vercelli e, dopo aver raccolto gli indizi di colpevolezza da parte della Polizia Giudiziaria, il Gip, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso cinque ordinanze di misure cautelari. All’alba di stamattina i quattro componenti della banda, tre uomini e una donna, tutti italiani pluripregiudicati, e uno dei riciclatori, anch’egli italiano con numerosi pregiudizi penali, sono stati raggiunti dagli agenti della Terza Sezione della Squadra Mobile della Questura di Vercelli che hanno dato esecuzione alle ordinanze degli arresti domiciliari e denunciato a piede libero gli altri cinque ricettatori e riciclatori.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate, presso l’abitazione di uno dei ricettatori sono state rinvenute, oltre a molteplici monili in oro e orologi di pregio, abilmente celati all’interno di un comodino della camera da letto, numerose mazzette di denaro contante, con banconote in taglio da 100 e 200 euro, per un totale di oltre 100mila euro.
Gli oggetti preziosi e l’ingente somma di denaro, provento dell’attività delittuosa, sono stati immediatamente sequestrati dagli investigatori. Sono in corso ulteriori indagini.
Commenti