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Politica | 08 maggio 2020, 18:15

Fase 2, Cirio: "Questo weekend sarà un test, lunedì faremo le prime valutazioni". E ribadisce: "Al parco solo per correre o passeggiare"

Il governatore: "Tornare a una vita normale? Dipende dal comportamento di ciascuno di noi". E sul take away: "Prima ordinate per telefono, poi ritirate il cibo"

Fase 2, Cirio: "Questo weekend sarà un test, lunedì faremo le prime valutazioni". E ribadisce: "Al parco solo per correre o passeggiare"

"Questo fine settimana sarà una sorta di test: la possibilità di tornare a una vita normale dipende molto dal comportamento di ciascuno di noi. Lunedì faremo le prime valutazioni, dopo l'inizio della questa seconda fase dell'emergenza coronavirus". Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, durante la conferenza stampa per il monitoraggio della fase 2 dell'emergenza.

"I cittadini piemontesi - ha spiegato Cirio - devono capire che uscire per fare una passeggiata al parco non significa coricarsi e prendere il sole. O, peggio, fare un pic nic anche se solo tra familiari. La sosta è infatti il presupposto dell'assembramento. A questo proposito, vorrei ricordare a tutti che i sindaci hanno il potere di chiudere i parchi e, su questo tema, per quanto riguarda per esempio Torino, la sindaca Appendino è molto attenta. L'idea è che noi come Regione ma anche i sindaci stessi useremo questo weekend come test per capire la situazione. Io personalmente vedo tante persone responsabili, ma mi girano anche tante foto di persone che responsabili non sono. Invito tutti a fare attenzione e a rispettare i decreti".

Cirio ha ribadito la necessità di portare sempre con sé la mascherina. "È obbligatoria sempre dentro i luoghi chiusi aperti al pubblico, ma anche se si va a trovare un parente. Io stesso quando sono andato a trovare la mia anziana mamma ho tenuto i dispositivi di protezione e non l'ho abbracciata. Ma la mascherina va messa anche all'aperto quando non si riesce a garantire la distanza di sicurezza di un metro, o due nel caso si faccia jogging con qualcuno".

"Sulle riaperture - ha poi aggiunto Cirio - per ora non è arrivata nessuna risposta dal governo. Ma confermo che il Piemonte ha assunto la posizione della Conferenza delle Regioni, chiedendo l'anticipo".

Il governatore ha affrontato anche il tema del take away, che in Piemonte è partito lunedì e a Torino sarà possibile da domani. "L'asporto - ha spiegato - significa ritirare qualcosa che hai già ordinato prima, non puoi andare in un ristorante o bar e ordinare sul momento".

"Questa fase 2 - ha poi spiegato il governatore - era estremamente attesa, le aspettative dei cittadini sono tante come anche però le paure e i timori. Per questo credo debba essere interpretata con prudenza e con senso di responsabilità. Per questo in Piemonte sono stati adottati tre livelli di monitoraggio, tre livelli di controllo. Oltre all'interfaccia con il governo, che consiste nel fornire informazioni poi elaborate a livello ministeriale, noi abbiamo aggiunto un monitoraggio territoriale e uno istituzionale, per valutare con Ires, il nostro istituto che si occupa di statistica, tutti gli elementi a disposizione". "In questa pandemia la parola d'ordine è giocare di anticipo. e per farlo servono non soltanto i dati sanitari ma anche quelli economici e sociali - ha spiegato il vicepresidente del Piemonte, Fabio Carosso - Per questo valuteremo la situazione dei trasporti pubblici e quella delle aziende aperte, quella dei bar e i movimenti nei parchi, verificando che tutti facciano la loro parte".

Cirio ha poi annunciato di aver assegnato all'assessore Matteo Marnati la nuova delega alla 'Ricerca Covid'. "Si occuperà di sviluppare la rete dei laboratori piemontesi. Un tempo ogni ospedale aveva il suo, poi si sono chiusi, facendo cessare in alcuni casi anche delle eccellenze. Questo errore di valutazione che va indietro nel tempo non si deve più fare".

Ultima curiosità: il plasma. Cirio ha confermato che la sperimentazione per la cura del coronavirus attraverso il plasma - di cui negli ultimi giorni si parla molto a livello nazionale e internazionale - è in corso anche in Piemonte negli ospedali di Torino e Novara.

Daniele Angi

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