"Siamo chiusi...ma ci siamo!” questo lo slogan scritto sui cartelli che caratterizzeranno domani, sabato 6 maggio, la protesta organizzata da 200 commercianti di Nervi, impegnati a chiedere aiuti e certezze alle istituzioni per riuscire a guadare la feroce crisi economica che accompagna il dramma dell’epidemia di covid-19.
“Dopo la chiusura dei nostri negozi per due mesi e mezzo stiamo tutti rimandando assegni e scrivendo email ai fornitori nel tentativo di non chiudere definitivamente – spiega Monica Scarso, titolare di un negozio di abbigliamento e animatrice della protesta organizzata -. Domani mattina esporremo tutti dei cartelli nella vetrina dei nostri negozi per ribadire che non possiamo essere lasciati soli nella crisi, pena il rischio del fallimento per tutti”.
“Le modalità della protesta hanno preso forma un po’ per caso – racconta Monica Scarso - quando siamo venuti a conoscenza della mobilitazione nata dai colleghi di Pinerolo, che ci è piaciuta e che abbiamo deciso di portare avanti anche noi. Domattina quindi saremo tutti nei nostri negozi, ciascuno con il suo cartello 'Siamo chiusi...ma ci siamo!'. Non svolgeremo nessuna attività lavorativa vera e propria, altrimenti saremmo multati, ma staremo tutti all’interno dei locali con le luci accese e le serrande alzate: dalle 9.30 poi ogni commerciante si ritroverà sulla soglia del proprio esercizio con in mano il cartello simbolo della nostra protesta. Con questa iniziativa vogliamo ribadire che ci siamo, nonostante le istituzioni si siano dimenticate di noi, e ci abbiano lasciato senza alcun aiuto: è forte per tutti il rischio della chiusura definitiva se non cambia qualcosa”.
Chiare le rivendicazioni degli esercenti: “Noi chiediamo la facoltà di ricominciare a lavorare il prima possibile, una maggiore chiarezza circa tutte le disposizioni e limitazioni a tutela della salute pubblica, ma soprattutto abbiamo bisogno di aiuti economici immediati perché da questo punto di vista siamo alla frutta”.
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