Giungono buone notizie dal carcere di Saluzzo, dove nei giorni scorsi la diffusione del Coronavirus aveva coinvolto più di venti persone, tra detenuti, agenti di Polizia penitenziaria e personale sanitario.
Il 29 aprile, le organizzazioni sindacali Sappe, Uil PA, FNS-Cisl, CNPP e FPCgil avevano infatti diramato una nota stampa nella quale si parlava di 14 detenuti contagiati, ai quali si sommano quattro agenti di Polizia penitenziaria e due medici.
Nella casa di reclusione di Regione Bronda sono stati eseguiti Covid-test a tappeto. Paolo Allemano, ex sindaco della Città ed ex consigliere regionale, da novembre è il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale.
“Credo che quello di Saluzzo – ci spiega – sia l’unico Istituto penitenziario in tutta Italia dove sono stati fatti tamponi a tappeto”. Il numero di tamponi effettuati all’interno del carcere ammonta a 428.
Il bilancio dei contagiati ha riportato lievi aumenti rispetto ai dati resi noti a fine aprile. I detenuti positivi sono saliti da 14 a 22.
Numeri che, però, sono già a loro volta in calo, come ci ha confermato il dottor Allemano: “Due detenuti e due agenti sono nel frattempo virologicamente guariti, dal momento che sono risultati negativi ai due tamponi di controllo”. Il totale più aggiornato vede quindi positivi 20 detenuti, due agenti e due medici.
“La situazione è quindi gestibile con isolamento e quarantena in carcere. – aggiunge il Garante – Faccio notare che, in proporzione, i medici del penitenziario pagano il prezzo più alto, come fuori dal carcere.
Si è fatto un grande sforzo, reso necessario dalla situazione difficile creatasi in seguito al trasferimento di detenuti da altri istituti di pena a seguito della rivolta di inizio marzo”. Proprio come avevano già sostenuto le organizzazioni sindacali, che avevano parlato di una “tragedia annunciata”, riferendosi alla decisione di trasferire a Saluzzo detenuti dalla Casa circondariale di Bologna.
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