Il Nazionale

Cronaca | 27 aprile 2020, 16:31

Dopo la pandemia venne l’ordinanzademia: caos e confusione tra i cittadini sulle varie normative

A Ponente persone in circolazione più che raddoppiate, senza nessun raccordo tra indicazioni nazionali, regionali e comunali: il Municipio VII Ponente prova a correre ai ripari

Dopo la pandemia venne l’ordinanzademia: caos e confusione tra i cittadini sulle varie normative

Dopo l’epidemia venne la pandemia, dopo la pandemia ecco servita l’infodemia: dopo l’infodemia pensavate di non vederne più nessuna? Vi sbagliavate: mancava ancora l’ordinanzademia. Come altro definire, se non così, la situazione che s’è venuta a creare dalla mezzanotte di ieri sera, da quando cioè è entrata in vigore la normativa regionale che allenta parzialmente alcune misure di contrasto al covid-19, fortemente voluta dal presidente regionale Giovanni Toti, rispetto a quanto annunciato appena mezz’ora prima dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

In sostanza in Liguria il primo allentamento del lockdown è in vigore da oggi mentre per gran parte del resto d’Italia bisognerà aspettare il 4 maggio. Qualcuno, e sono in molti, ha già messo in dubbio la costituzionalità di una norma regionale che è molto più permissiva rispetto a una norma nazionale (ovvero emessa da un ente sovraordinato), anche perché in genere avviene l’esatto contrario e pure in questi casi c’è un’enorme letteratura di ordinanze poi annullate in quanto non legittime. Ma, a parte questo, la confusione che si è riuscita a ingenerare, in persone che sono state chiuse in casa per due mesi e che, giustamente, non vedono l’ora di uscire, però in piena e completa sicurezza, è enorme. Leggi nazionali, leggi regionali, leggi comunali: un gran pasticcio, insomma. È sconcertante, a dir poco, per il cittadino comune.

Qualche esempio? Posso andare a pescare sul molo, secondo quanto dice la Regione; ma non posso accedere alla passeggiata a mare per raggiungere quel molo, secondo quanto dice il Comune. Posso fare jogging e andare in bicicletta, o fare passeggiate, secondo quanto dice la Regione; ma i parchi e le ville sono chiusi, secondo quanto dice il Comune. Posso fare solo passeggiate individuali, o al massimo con le persone che vivono con me. Ma se tutti usciamo alla stessa ora e andiamo nello stesso posto, visto che non esiste alcuna restrizione in tal senso, non diventano forse uscite e passeggiate collettive? Che cosa c’è da aspettarsi il prossimo primo maggio? Si potrà andare su un prato, in caso di bel tempo? Quattro persone conviventi da una parte, tre dall’altra, una famiglia da un’altra parte ancora: quante faranno in tutto? Diventerà forse un assembramento?

Sono dubbi e domande legittime, che tant’è nessuno chiarisce. A chi mi ferma per un controllo, in fondo, ora basterà dire che sto andando a fare una passeggiata, visto che ciò è permesso: non bisognerà neppure più inventarsi chissà quali fantasie o versioni strampalate. E le forze dell’ordine, come si comporteranno? Seguiranno la normativa nazionale, quella regionale o quella comunale, visto che sono in completo bisticcio tra loro? Rischiamo di trovarci di nuovo di fronte a un caso ‘via Merano’, con le persone multate sotto al loro domicilio per essere andate a far la spesa al supermercato più vicino, commettendo l’incauto crimine di uscire dal loro Municipio?

Sono proprio i Municipi, alla fine, ovvero gli enti più bistrattati sul territorio, che si trovano di fronte a questa situazione pazzesca. In uno dei suoi ultimi post, il Governatore Giovanni Toti ha scritto che il Governo non sta ad ascoltare le Regioni. Ci sarebbe da capire se Regione e Comune, dal canto loro, stanno ascoltando i Municipi cittadini. Ieri sera, al primo sentore di caos, poi naturalmente andato in scena questa mattina, il VII Ponente ha provato ad arginare la situazione, con un post sulla pagina Facebook ufficiale: “Ricordiamo che, nonostante le disposizioni della Regione Liguria n.22 del 26 aprile 2020, l’accesso alle passeggiate e nei parchi pubblici del Municipio Ponente (così come quelle dell’intero territorio comunale) è interdetto in ottemperanza al DPCM n. 19 del 25 marzo 2020, come confermato dal sindaco di Genova nella stessa conferenza stampa svoltasi nella sede della Regione Liguria”.

In coda al post, e in coda a molti altri, commenti esterrefatti delle persone. Ieri mattina, il movimento delle persone, tra Pegli, Pra’ e Voltri, è più che raddoppiato, il tutto mentre la scorsa settimana la Liguria è stata una delle regioni con la performance peggiore, tra numero di contagiati e numero di deceduti, a voler leggere i dati in maniera asettica e non secondo le opinioni.

Alberto Bruzzone

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