Il Nazionale

Cronaca | 26 aprile 2020, 21:11

Feletto, il sindaco negazionista fa "mea culpa": "E' un pensiero personale che non coinvolge l'amministrazione"

Crea scalpore la lettera che Stefano Filiberto ha inviato a Carlo Negri, ingegnere che da settimane nega la pandemia

Feletto, il sindaco negazionista fa "mea culpa": "E' un pensiero personale che non coinvolge l'amministrazione"

In una lettera inviata a Carlo Negri, ingegnere balzato agli onori delle cronache per le sue teorie negazioniste sul coronavirus, il sindaco di Feletto, nel Canavese, Stefano Filiberto, aveva definito le misure anti contagio prese dal Governo un po' troppo "sicure". "Le ordinanze - le parole scritte a Negri su carta intestata del Comune dal primo cittadino e lette su YouTube - sono illegittime così come il Dpcm di Conte. Si sta concretizzando una dittatura: neppure neanche durante il periodo bellico della Seconda Guerra Mondiale furono lesi in questo modo i diritti alla circolazione e alla libertà di culto".

Poche righe, in cui Filiberto ha anche affermato di non aver chiuso nè il mercato, nè il cimitero, che hanno scatenato il putiferio tra la popolazione e anche nei comuni limitrofi. "Il sindaco è un negazionista s'è messo a dire qualcuno...". Qualcun altro se l'è invece presa con tutta l'amministrazione comunale. 

Per cercare di mitigare la situazione, poco fa, il sindaco Filiberto ha fatto "mea culpa", sostenendo che quelle righe, seppur scritte su carta intestata, erano un suo pensiero personale. E che, nonostante le sue idee, tutte le norme di sicurezza sono state adottate. 

"In merito alla lettera da me inviata all’Ingegne Carlo Negri e pubblicata sul suo canale YouTube - scrive ancora una volta il primo cittadino di suo pugno -, è mia intenzione chiarire che quanto formulato in essa è un mio pensiero personale, come pubblico amministratore, che non coinvolge minimamente Giunta, Consiglio Comunale e popolazione. A Feletto sono state adottate tutte le misure previste dai vari DPCM. Non sono state adottate ulteriori restrizioni con ordinanze specifiche. Ed è quindi falso affermare che io non abbia attivato i provvedimenti previsti dal Governo. Specifico che il mercato alimentare e l’apertura dei cimiteri sono concessi dai suddetti DPCM".

Il sindaco sostiene che le sue parole non devono essere considerate un invito a non rispettare le regole. Nonostante tutto non nega però il suo pensiero. 

"La lettera in questione non è e non intende essere un messaggio alla popolazione, come invece lo è stato il video messaggio che ho pubblicato a marzo sul sito del Comune, pertanto i cittadini sono tenuti ad osservare comunque le regole imposte dal Governo. Il mio pensiero sull’illegittimità degli atti è supportato da altre dichiarazioni di costituzionalisti come il professor, Cassese, già membro della Corte Costituzionale, dalle dichiarazioni di ben 9 Magistrati della Valle D’Aosta e da molti parlamentari di vari schieramenti politici"

Sostiene che l'unico suo errore, "forse" è stato quello di utilizzare la carta intestata del Comune e si appella alla libertà di espressione. "Ad ogni buon conto avessi anche utilizzato la mia carta personale e mi fossi qualificato come Sindaco, o anche no, in considerazione del fatto che è pubblicamente riconosciuta la mia carica a livello nazionale, da parte di vari gruppi politici, avrebbe alla fine esordito lo stesso clamore. Fino a prova contraria in Italia esiste la libertà di pensiero e di espressione per tutti i cittadini, a maggior ragione per chi riveste una carica istituzionale. Anche altri Sindaci ed Amministratori locali hanno espresso, in maniera ancora più eclatante, il loro pensiero su questo o altri argomenti, a volte rivestiti con fasce tricolore o insegne del Comune. Nonostante il mio pensiero sia ora contrario alle indicazioni imposte dal Governo, a tutela dei cittadini si è agito nel rispetto dei decreti e, ancor prima dell’inizio dell’emergenza e dell’emanazione dei DPCM, l’Amministrazione Comunale ed Io abbiamo attuato provvedimenti per garantire la sicurezza della popolazione, per esempio chiudendo i luoghi d’aggregazione. Abbiamo provveduto alla distribuzione di mascherine, attivato un servizio di supporto alle persone con l’apertura del COC, abbiamo sanificato i luoghi più sensibili e pulito le strade per ridurre l’innalzamento del pulviscolo dall’asfalto. Quotidianamente tutta l’Amministrazione, i dipendenti del Comune ed io abbiamo lavorato per gestire questa situazione, per questo ringrazio in particolare l’Assessore alla Sanità, Maria Cristina Ferrero, con la quale si è collaborato in sinergia, sebbene ora si dissoci da quanto da me dichiarato".

Poi conclude: "Personalmente, o tramite il servizio di Polizia Municipale, ho avuto contatti quasi quotidiani con i familiari e con i malati di Covid19, ancorché molti contagiati fossero in case di riposo o strutture sanitarie di altri Comuni che quindi hanno inciso sulle nostre numeriche in quanto formalmente residenti a Feletto".

A Feletto i morti di covid-19 sono al momento 3.

 

a.g.

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