Il Nazionale

Cronaca | 26 aprile 2020, 14:37

"Bella Ciao? Una canzoncina orecchiabile, ma non è l'inno d'Italia". Bufera sulla vicesindaco di Rivoli [VIDEO]

Laura Adduce ha pubblicato un video sui social in cui, nella giornata del 25 aprile, affronta con sarcasmo la questione dell'inno partigiano simbolo della Resistenza: "Mi ha mandato di traverso quello che ho mangiato"

"Bella Ciao? Una canzoncina orecchiabile, ma non è l'inno d'Italia". Bufera sulla vicesindaco di Rivoli [VIDEO]

Uno scivolone niente male, che infatti non sta mancando di scatenare polemiche. E' quello in cui è incappata la vicesindaco di Rivoli, Laura Adduce, che nelle scorse ore ha pubblicato sui social un video in cui sottopone ai suoi follower alcuni ragionamenti legati al 25 aprile. E soprattutto ai significati veicolati da una canzone come Bella Ciao, inno per eccellenza della Resistenza e della lotta partigiana contro il nazi-fascismo e la dittatura.

Proprio ieri, infatti, in tanti posti lungo la Penisola hanno dato vita a flash mob "casalinghi" in cui le persone, dal balcone, hanno ascoltato o cantato questo brano. Esibizioni che devono aver coinvolto anche il quartiere in cui vive l'esponente della giunta di Andrea Tragaioli, che non deve aver apprezzato particolarmente.

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Nel video che ha affidato ai social, la vicesindaco esordisce chiedendo provocatoriamente "Una domanda: ma lo sapete che Bella ciao non è l'inno d'Italia? Tanto per capirci". E poi, con una buona dose di sarcasmo, prosegue: "Certo, è orecchiabile", "una canzoncina che sa il fatto suo" e ancora: "Avete scoperto che non è la colonna sonora della serie tv Casa di carta".

Insomma, non proprio una dichiarazione di appartenenza, per l'esponente della Lega e membro della giunta di centrodestra della città alle porte di Torino. Che poi conclude, "ora il sole è un po' timido, forse si è spaventato dopo il coro che c'è stato" e rincara, "mi è andato un po' di traverso quello che ho mangiato".

"Il video e i contenuti si commentano di soli. Forse la vicesindaco non è conscia del ruolo che ricopre nella nostra città e dei valori antifascisti - commenta Alessandro Errigo, segretario Circolo Pd Rivoli -. Non capiamo se è un modo per avere visibilità, perché non è la prima volta che si comporta così. Ma deve essere consapevole del suo ruolo. Quel che diciamo non è una critica di partito: è scritto nella Costituzione".

E a rincarare la dose è Paolo Furia, segretario del Pd Piemonte: "È molto preoccupante che la destra in Piemonte sia sempre più clamorosamente nera. Fino a qualche anno fa la Lega era antifascista, perlomeno. Adesso casi come quello della vicesindaca di Rivoli si moltiplicano su tutto il territorio piemontese. Credo che occupare posizioni nelle istituzioni democratiche essendo fascisti sia un controsenso logico e storico. Si dimetta".

"Non ci sono davvero parole per commentare le esternazioni di Laura Adduce - dichiara Francesca Bonomo, deputata torinese del Partito Democratico -. Tutto questo è inaccettabile, soprattutto perché l’esponente leghista, che dovrebbe conoscere bene la storia dei fratelli Piol, dei fratelli Neirotti e dei Macario, uccisi dai nazifascisti per la conquista della libertà dopo vent’anni di regime, è anche assessore alla Cultura, all’Istruzione e alla Pace: chiediamo al sindaco Andrea Tragaioli di prendere immediatamente le distanze per difendere l'immagine della città e di togliere immediatamente le deleghe alla Adduce".

Intanto, su change.org è partita una petizione che chiede le dimissioni della vicesindaco. In poche ore, è già stata superata la quota di 1500 firme.

redazione

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