Si è celebrata anche a Venaria una Festa della Liberazione del tutto particolare, a causa delle restrizioni contro il Coronavirus che hanno impedito la normale partecipazione dei cittadini. In loro rappresentanza, però, al monumento ai Caduti di Piazza Vittorio Veneto, c'era il commissario straordinario Laura Ferraris. Mentre un'altra iniziativa è stata svolta da mani anonime che hanno appeso fuori dal Comune le foto dei partigiani di Venaria.
"Il 75° anniversario della Festa della Liberazione dal nazifascismo, che oggi commemoriamo in forma adeguata alle norme restrittive in materia di celebrazioni pubbliche, assume un valore, se possibile, maggiore in questo momento in cui l’intero Paese vive un’emergenza epidemiologica, che stiamo affrontando con tutte le forze a disposizione, scientifiche, economiche e psicologiche, e dalla quale, grazie all’impegno di tutti, e alla solidarietà e senso civico di un intero popolo, confidiamo di uscirne presto - ha detto il commissario Ferraris -. Si possono cogliere alcune analogie con il periodo della Resistenza. Anche oggi, come allora, ci troviamo limitati nelle nostre libertà e insieme a combattere un nemico oggi inedito e invisibile, ma non per questo meno insidioso, di fronte al quale dobbiamo dimostrare di essere uniti, solidali e consapevoli che il benessere dell’uno dipende dal senso di responsabilità e di solidarietà dell’altro".
"Nel commemorare la ricorrenza, in questo infausto inizio del 2020, la Città di Venaria Reale ha deciso di celebrare, ma in maniera estremamente sobria, nel rispetto delle regole sulla sicurezza sanitaria in vigore. Con le parole della memoria e con i gesti: una corona d’alloro deposta simbolicamente al monumento in piazza Vittorio Veneto, in ricordo dei caduti, spesso giovanissimi, protagonisti delle tante battaglie, avvenute anche nelle nostre vicine Valli di Lanzo, in montagna, in campagna, come sul nostro territorio, per non dimenticare cosa è stato, per non sottovalutare cosa potrebbe essere, per continuare a preservare e avere sempre in primo piano, i valori contenuti nella nostra Carta Costituzionale", ha aggiunto.
"Valori concreti - ha concluso Ferraris - che riguardano la vita quotidiana di ognuno di noi. Valori alti che propongono una società di solidarietà, di rispetto e riconoscimento dei diritti del lavoro, delle libertà individuali e collettive. Di pace e giustizia sociale. Una Costituzione moderna, che pone al centro l’uomo e la sua vita. Con le presenze ammesse dai provvedimenti restrittivi legati all’emergenza sanitaria, in rappresentanza di tutte le autorità pubbliche, della cittadinanza e delle associazioni partigiane e combattentistiche, al suono del Silenzio, rendiamo omaggio ai giovani caduti per la Resistenza: tra le vie cittadine in loro memoria, se ne contano circa 30. Giovani come Andrea Mensa, Aldo Picco, Primo Barbi Cinti, Giuseppe Paganelli, Don Giovanni Sapino, Gaetano Amati, Romolo Tessarin, solo per citarne alcuni. Giovani, di cui quotidianamente citiamo i nomi, intrisi di una vita che continuiamo a tramandare, grazie al continuo ricordo scandito dalle nostre labbra. Lotte e battaglie, spesso pagate con la vita, di cui noi tutti beneficiamo ora, con un valore che più si distingue tra gli altri: la libertà. Una libertà diversa da quella attuale, una libertà che è speranza, nonostante il dovere di restare a casa in questi giorni di emergenza epidemiologica che coinvolge l’intero pianeta. L’auspicio è che il 25 Aprile di oggi sia monito e speranza per noi tutti".
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Intanto, davanti all'ingresso del Comune, in piazza Martiri della Libertà (Venaria è medaglia di bronzo al merito civile), qualcuno ha voluto dare il proprio contributo alla commemorazione e ha esposto le foto dei partigiani venariesi, caduti per la libertà. "Un gesto che ci ha fatto piacere - commenta Calogero Iandolino, presidente dell'Anpi Venaria - perché è un segno di qualche simpatizzante antifascista. Qualcuno si ricorda dei nostri partigiani venariesi caduti per la Libertà".
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