Dopo aver dato notizia della delibera che posticiperà la fine della stagione al 2 agosto, il Presidente della FIGC Gabriele Gravina ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe tramite una notta pubblicato sul sito ufficiale della Federazione: "Il mondo del calcio sta lavorando incessantemente e in maniera responsabile per trovare soluzioni concrete e sostenibili alla crisi generata dal Covid-19, comprese quelle necessarie e indispensabili per salvaguardare le competizioni”.
Parole deicate ai continui distingio del presidente del Coni Malagò, ma pronunciate forse da chi si sente accerchiato ed ancor più non compreso appieno da un Paese che – colpito dal peggior flagello toccatole in sorte dal dopoguerra ad oggi – ritiene siano altre le priorità da affrontare prima che quelle legate ad un mondo dorato come quello del calcio, che siano altre le persone (loro sì “eroi” dei giorni nostri) cui si debbano destinare i 140mila tamponi che servirebbero per concludere in sicurezza la stagione pallonara nostrana,
“Anche per questo – ha continuato il presidente Gravina - merita rispetto, invece di essere strumentalmente utilizzato per polemiche destituite di qualunque fondamento. Ringrazio il Ministro Spadafora per l’attenzione riservata nella riunione dell’altroieri, durante la quale è stato spiegato approfonditamente qual è il nostro approccio: tornare a giocare in sicurezza perché ce lo dice il buon senso e perché ce lo chiedono gli organismi internazionali a cui il calcio italiano è collegato”.
Per quanto riguarda la ripresa dell’attività, Gravina conta di adottare già nelle prossime ore, d’accordo con tutte le componenti federali, una delibera per posticipare al 2 agosto la fine della stagione sportiva Una determinazione che verrà assunta nel pieno rispetto delle raccomandazioni ricevute dalla FIFA e dalla UEFA, nel rispetto delle decisioni del Governo e del necessario approfondimento che leghe e AIC faranno in tempi brevi per la definizione del prolungamento dei contratti in scadenza al 30 giugno.
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