Il Nazionale

Cronaca | 24 aprile 2020, 08:55

VIDEO. Spaccata da Gucci in centro a Varese: i carabinieri sgominano la "banda delle boutique"

A novembre avevano scagliato un'auto trasformata in ariete contro la vetrina del negozio: poi in quattro minuti, usando delle reti da pesca, aveva razziato capi firmati per oltre centomila euro. I carabinieri del Reparto Operativo arrestano due stranieri dell'Est Europa. Si indaga su altri colpi simili

VIDEO. Spaccata da Gucci in centro a Varese: i carabinieri sgominano la "banda delle boutique"

Avevano scagliato un'auto rubata e trasformata in un ariete di legno contro la vetrina di Gucci, nel pieno centro di Varese. Poi in quattro minuti, usando delle reti da pesca, aveva razziato capi firmati per oltre centomila euro. Ma la "banda delle boutique" è arrivata al capolinea con due uomini - un bosniaco di 43 anni e un serbo di 37 - arrestati dai carabinieri.

Questa mattina i carabinieri del Reparto Operativo di Varese hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale varesino, nei confronti di un 43enne di origini bosniache e di un 37enne serbo, ritenuti i principali responsabili di un furto commesso lo scorso 11 novembre ai danni della boutique Gucci, in via Del Cairo a Varese (leggi QUI l'articolo).

Quattro persone dal volto coperto quella notte erano state riprese dal circuito di videosorveglianza del negozio dopo aver infranto la vetrina principale ed aver svaligiato, in meno di quattro minuti, l'intero negozio. Un bottino da 102.915 euro.

Subito erano scattate le indagini dei carabinieri del Comando Provinciale, coordinate dalla Procura di Varese. Gli investigatori dell'Arma sono così risaliti all'identità di quelli che vengono ritenuti i principali responsabili del furto. E' stato ricostruito anche il "modus operandi" utilizzato dai ladri, un piano d'azione collaudato nei minimi dettagli al punto da diventare una vera e propria firma dell'organizzazione.

Il primo passo della banda era svolgere un sopralluogo: nel mirino finivano località di tutto il centro nord Italia, dove venivano scelti i negozi più adatti al colpo. Il secondo passo era il furto d'auto, rubate tramite chiavi speciali per la decodifica delle centraline. Venivano scelte sempre le stesse tipologie di auto sportive, perfette per la fuga, e di monovolumi che invece venivano lanciate ad alta velocità contro manufatti in legno costruiti per essere utilizzati come arieti. Così mandavano in frantumi le vetrine dei negozi, aprendosi un varco verso la merce.

Una volta all'interno, con l'aiuto di capienti reti da pesca, si appropriavano di costosi capi d'abbigliamento e cosmetici. Un piano d'azione fulmineo: i ladri riuscivano a fuggire nel giro di appena tre o quattro minuti. Allontanatisi dal luogo del furto, abbandonavano quindi l'auto rubata. Prima però ne ripulivano accuratamente l'interno con liquidi disinfettanti, per eliminare qualsiasi traccia che potesse portare alla loro identificazione. La merce rubata veniva poi rivenduta, prevalentemente all'estero.

La complessa attività, svolta in vari luoghi del Nord Italia, ha permesso ai carabinieri di accertare che i due arrestati, stabilmente sul territorio nazionale, erano coadiuvati da complici che arrivano in Italia dal Paese d'origine tramite bus di linea sulla tratta Belgrado-Milano: anche loro sono stati identificati e denunciati.

L'analisi della strategia della banda ha permesso agli investigatori di rinvenire otto auto rubate, già pronte per essere utilizzate a compiere altrettanti furti nelle province di Bergamo, Monza e Milano. Sono attualmente in corso indagini per accertare la responsabilità della banda relativamente ad altri furti precedentemente commessi in altre località d'Italia.

La misura cautelare è stata notificata ai due uomini al momento già in carcere, dato che nel corso dell'attività investigativa erano già stati sottoposti a fermo dagli stessi carabinieri di Varese, che li avevano sorpresi unitamente ad altri due complici dopo che avevano occultato in un garage nella loro disponibilità profumi e cosmetici di marca per un valore di oltre 90mila euro, rubati poche ore prima con le stesse modalità ai danni di una profumeria di Vimodrone, in provincia di Milano. In quell'occasione i carabinieri varesini, oltre ad avere portato in carcere i quattro autori del colpo, avevano recuperato interamente la refurtiva e l'avevano restituita il giorno stesso al legittimo proprietario.

 

Redazione

Commenti