Il Nazionale

Sport | 02 aprile 2020, 12:30

"UNITI PER UN CONTRATTO CHE CI TUTELI" - Ruben Carini: "Dilettantismo, bisogna cambiare"

"Servono associazioni, risposte ai problemi. E chi campa di calcio dilettantistico, per il proprio futuro, deve pensare a cercare un lavoro"

"UNITI PER UN CONTRATTO CHE CI TUTELI" - Ruben Carini: "Dilettantismo, bisogna cambiare"

Ancora un altro punto di vista sulla questione-dilettantismo: giocare ancora o annullare la stagione? Rimborsi o stipendi? Hobby o professione? Il dibattito continua.

La parola passa oggi a Ruben Carini, laterale in forza al Lascaris, ex Pro Vercelli, Alessandria, Orizzonti United, Alpignano e Rivoli. 

"E' ora di finirla di fare polemiche inutili. Ho sentito molti pareri costruttivi, alcuni opinabili. Il mio pensiero è di convertire le chiacchiere in azioni. Vogliamo fare davvero qualcosa di utile per il calcio dilettantistico? Bene, sarebbe ora di unirci tutti per ottenere un contratto che ci tuteli e che obblighi le società a pagarci quello per cui si impegnano ad agosto. E' il momento di creare un'associazione dei dilettanti a cui rivolgersi in caso di problemi. E' il momento di non accettare più ritiri a luglio o primi di agosto, oltretutto non pagati, così come allenamenti di troppo in periodi natalizi".

Continua Carini: "Se però non si fa nulla come sempre, e non ci pagano, ci facciamo male e non ci curano, ci mandano via ad ottobre senza pagarci, non possiamo più lamentarci. Il sistema va rivisto, questa è l'occasione giusta per far valere i propri diritti. Vedremo se invece prevarranno quelli economici...Tanti forse preferiscono rimborsi-spese più alti e insicuri invece di giusti e legittimi rimborsi-spese sicuri, magari un po' più bassi. Bisogna costruire tutele, cercare di metterci al pari degli allenatori che hanno un contratto".

Si torna sul calcio come lavoro, quasi-lavoro, secondo-lavoro oppure hobby: "Vorrei che tutti i miei “colleghi” mi spiegassero economicamente come si a fa definire il calcio dall'Eccellenza in giù un lavoro dato che non c’è un contratto economico valido, ci sono solo 8/9/10 mensilità, non si pagano tasse, non c'è nulla ai fini della pensione e a 35 anni ci si ritrova in mezzo ad una strada senza tutela fisica e economica. Bisogna smetterla di fare confusione e di ridicolizzarsi. Nessuno mette in discussione la professionalità, la dedizione, l'amore che mettiamo su quel rettangolo di gioco e soprattutto i soldi che ci danno per gli sforzi fatti e le qualità che abbiamo affinato per almeno 20 anni di allenamenti. Ma bisogna aprire gli occhi, per il nostro futuro. Chi campa col calcio dilettantistico deve cercare un lavoro che lo mantenga anche dopo"

Michele Rizzitano

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