È risultato negativo al tampone per il Coronavirus, l’uomo di origini nigeriane ma residente da anni nel Monregalese, che ieri - venerdì 27 marzo - aveva innescato una caccia all’uomo per la città di Cuneo perché possibile portatore di infezione da Covid19 (qui, la notizia pubblicata ieri: www.targatocn.it/2020/03/27/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/allarme-in-granda-donna-affetta-da-coronavirus-fugge-dallospedale-di-cuneo.html).
Nonostante la vicinanza alla moglie, risultata positiva, lui - almeno da quel primo tampone - non sembra aver contratto l’influenza.
La coppia ha fatto vivere due giorni di allarme al territorio della Granda, visto che si era allontanata dal nosocomio Santa Croce di Cuneo, dopo che lei era stata ricoverata perché positiva al Coronavirus. Incinta, ha raccontato ai medici che da giorni non stava bene e infatti presentava i tipici sintomi della temuta influenza: febbre, tosse e difficoltà respiratorie. Dopo la diagnosi però, era fuggita insieme al marito e le forze dell’ordine non sono riuscite a rintracciarli per una notte intera, fino a quando ieri si sono presentati nuovamente al pronto soccorso di Cuneo. Forse perché le condizioni della donna hanno continuato a peggiorare e quindi il marito si è rassegnato al ricovero. Poi però è stato lui a scappare, senza sottoporsi al tampone che deve essere fatto per protocollo, vista la vicinanza con una malata. Dopo qualche ora di ricerca, l’uomo è stato trovato a poca distanza dall’ospedale dalle pattuglie della Volante della polizia di Stato, rassicurato e quindi portato in sicurezza presso l’ospedale Carle di Confreria. Qui è stato sottoposto all’esame che, come detto, è risultato negativo. Per lui è però scattata una multa di 300 euro per essere andato in giro in città senza i validi motivi prescritti dall’ultimo decreto del Governo di giovedì. La moglie, invece, è stata denunciata in base a una legge del 1934 - articolo 260 - che punisce “chi non osserva un ordine legalmente dato per impedire l'invasione o la diffusione di una malattia infettiva”. La multa in questo caso, va dai 500 ai 5 mila euro. L’uomo, ritornato a casa, dovrebbe attenersi a ciò che prevede il protocollo in questo caso, ossia autoimporsi l’isolamento fiduciario nella sua abitazione. Una imposizione che, come dice la parola, si basa sulla fiducia e sulla responsabilità di chi la deve seguire.
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