La città di Grugliasco piange Franco Mazzotta, mancato ieri all'ospedale di Rivoli all'età di 71 anni: una persona molto nota e apprezzata a livello di amministrazione comunale e non solo. Per lui, infatti, una lunga carriera nel corpo dei vigili urbani, dopo essere stato poliziotto, ma anche una forte presenza sul territorio, sia nell'associazionismo che come attivista politico visto che è stato anche nella segreteria del Pd di Grugliasco dopo un cammino iniziato nel Partito Socialista (lui, "lombardiano", piuttosto che "craxiano"). Lascia la moglie Elsa e due figlie, oltre ai nipoti.
Un cordoglio che fin dalle prime ore ha trovato spazio soprattutto sui social, strumenti di comunicazione ancora più preziosi in un momento come questo in cui i contatti personali sono bloccati dai provvedimenti per contrastare il contagio da Coronavirus. E tra i primi a prendere la parola è stato il sindaco, Roberto Montà, che ha affidato a Facebook un messaggio di cordoglio scritto col cuore in mano: "Maledetto Covid 19.. mi hai portato via un amico, una persona schietta e sincera a cui ho voluto bene. Hai servito il nostro Comune e la città per tanti anni, con ruoli diversi. Lo hai sempre fatto con il cuore caldo e la voce stentorea che ti hanno contraddistinto. Mi hai aiutato da giovane Assessore, mi sei stato vicino nel faticoso percorso della mia candidatura a sindaco. Sei stato al mio fianco per 5 anni con serietà , senso pratico e amore per la città che ti ha adottato, che hai imparato ad amare e che ti ha voluto bene".
Il Pd di Grugliasco ha postato sulla propria pagina Facebook una foto listata a lutto, con tante persone che volevano bene a Mazzotta. "Di lui ci mancherà la schiettezza, l'ironia e la grande disponibilità. Senza la sua presenza ci sentiremo soli". "Franco era una persona di grande forza - ricorda Pier Paolo Soncin, capogruppo del Pd a Grugliasco -, quando ti doveva dire quello che pensava era molto diretto e poco diplomatico, ma era anche un uomo di grande generosità. E poi era un grandissimo cuoco: andare a cena da lui, spesso, era la scusa buona per potersi riunire e discutere delle cose importanti. La sua specialità era la parmigiana, ma da buon pugliese era bravissimo in tutto, ai fornelli. Ed era anche un nonno appassionato dei suoi nipoti: loro venivano sempre prima di tutto. Ancora adesso era il nostro factotum: una persona preziosa e un amico".
E un testo toccante è anche quello affidato ai social da Pippo Rizzo, che con Mazzotta ha lavorato fianco a fianco in Polizia Municipale rivestendo il ruolo di suo comandante (fino al 1996). "Ciao Franco - scrive - non puoi immaginare quanto sia difficile per me, ma penso anche per tutti quelli che ti hanno conosciuto, rendersi conto della tua dipartita". E ricorda: "Abbiamo trascorso un quarto di secolo insieme, sul lavoro, al servizio della città".
"C'era un rapporto di lavoro sempre in funzione all'obiettivo a migliorare i servizi e il rapporto con la gente - aggiunge Rizzo, raggiunto al telefono -: eravamo molto amici, così come lui lo era con tutti. Per il suo matrimonio siamo partiti in delegazione per andare a festeggiarlo fino in Toscana. E insieme siamo andati un paio di volte ai convegni per i Comandanti d'Italia a Viareggio. Era una gran brava persona, schietto e che faceva sentire la sua presenza".
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