Emergenza Coronavirus: sono saltati gli schemi anche nel calcio dilettantistico regionale. Mille pareri, spesso contrastanti, nessuna regola scritta da seguire, nessuno statuto da poter rispettare in questa situazione straordinaria, mai vista prima. Tutti aspettano "decisioni dall'alto", ma c'è chi andrà dritto per la sua strada.
In questi ultimi giorni, infatti, abbiamo dato molto spazio ai club con posizioni più drastiche ("annulliamo la stagione 2019/2020, ci rifiuteremo di tornare in campo") passando poi il microfono ad alcuni addetti ai lavori (i portiere Tulino e Teti: "Tornare allo sport, che non è solo un passatempo, ma in sicurezza" - RILEGGI L'ARTICOLO).
Oggi un nuovo punto di vista. Parola al presidente del Chisola Luca Atzori, che ribadisce subito: "Noi non abbiamo firmato il documento inviato a Mossino con la richiesta di annullamento della stagione calcistica 2019/2020".
E aggiunge: "Al Chisola saremmo per continuare a giocare, ma mi pongo una domanda. Fino al 28 febbraio i campionati sono stati regolari, ma dopo? Tra atleti contagiati, altri bloccati nei loro comuni, giocatori senza allenamento da più di un mese e l'inserimento obbligatorio di 9 partite ravvicinate, con probabili turni infrasettimanali...Mi chiedo, che credibilità avrebbe tutto ciò? Io trovo più giusto che vengano premiate le società che fino al momento dell'interruzione hanno lavorato bene. E bloccherei le classifiche con vincitori e vinti al 28 febbraio. Questo è il mio pensiero, consapevole del fatto che ogni decisione che arriverà creerà soddisfazione e delusione, felici e scontenti, forse anche qualche ingiustizia".
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