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Eventi e Turismo | 01 marzo 2020, 07:58

Il teatro riparte, ma a posti alterni: a Torino è corsa alla riorganizzazione delle platee

Secondo le anticipazioni del tavolo di crisi in Regione sul Coronavirus, si dovrà lasciare una poltrona vuota tra ciascun spettatore. Oggi le disposizioni finali dal Ministero

Il teatro riparte, ma a posti alterni: a Torino è corsa alla riorganizzazione delle platee

Riaprono cinema, teatri e musei, ma con accessi limitati. Queste le ultime disposizioni per l’emergenza Coronavirus in Piemonte, che, a partire da domani, potrebbe vedere un lento ritorno alla normalità dopo l’austerity imposta dallo scorso 23 febbraio.

Tuttavia le restrizioni, per i luoghi di cultura, fanno storcere non poco il naso. Soprattutto per il settore dello spettacolo: perché se per i musei si può attuare – con non pochi disagi – un sistema di conteggio dei visitatori entranti, onde evitare il superamento della soglia limite, per gli spettatori già con biglietto pagato la questione si complica.

L’idea, infatti, è di consentire sì l’accesso in sala, ma facendo sedere le persone un posto sì e un posto no, garantendo così la distanza minima di sicurezza per scampare ai contagi. Il che significa dimezzare il pubblico, stabilire in modo arbitrario chi, tra gli aventi diritto alla fruizione dello spettacolo, può accomodarsi e chi invece resta fuori, e, non ultimo, escogitare un sistema di rimborso o cambio titolo per chi ha già da tempo acquistato l’ingresso.

Precisazioni in merito, dopo le proposte avanzate ieri dall’unità di crisi della Regione, sono attese oggi dal Ministero della Salute. Questo, al momento, il quadro nel Torinese.

Domani, lunedì 2 marzo, al Teatro Colosseo di Torino torna Massimo Ranieri con il suo spettacolo cult “Sogno e son desto 500 volte”, in versione rinnovata, tra canzoni, sketch e racconti inediti, che risulta praticamente sold out.

Il Teatro Stabile vede due debutti, martedì 3, quasi al completo: al Carignano il “Macbeth” con Fausto Russo Alesi e Arianna Scommegna, per la regia di Serena Sinigaglia; al Gobetti, Lella Costa porta in scena le “Questioni di cuore” redatte per anni da Natalia Aspesi sulla pagine del “Venerdì” di Repubblica: storie di passione e sentimento che raccontano il coté più intimo e segreto degli italiani. Con le musiche di Ornella Vanoni.

Curiosa la situazione di Fertili Terreni Teatro, stagione che raggruppo i teatri indipendenti di Torino con posti limitati già di per sé, per offrire a un pubblico intimo spettacoli volutamente ricercati. San Pietro in Vincoli, dal 5 al 7 marzo, accoglie “Due stupidi sublimi (on air)”, che vede Enzo Vetrano e Stefano Randisi ospiti di una trasmissione in diretta, tra dediche, musiche e messaggi inviati dagli ascoltatori, cavalcando l’onda del nonsense. Dal 6 all’8 marzo, invece, al Teatro Bellarte è di casa “Donne”, lo spettacolo più premiato e replicato di Tedacà, a dieci anni dal suo debutto. Un viaggio per raccontare l’universo femminile nel Novecento italiano, attraverso le storie di donne che hanno combattuto guerre, fatto rivoluzioni, compiuto atti clandestini e di resistenza, di tutte coloro che sono state mamme, lavoratrici, eroine, campionesse e casalinghe.

La Casa del Teatro Ragazzi e Giovani riparte sabato 7 con lo “Showcase” della Compagnia EbriBiancoDanza, format dedicato a giovani coreografi, mentre domenica 8 va in scena lo spettacolo per bambini “Storia di un principe alla ricerca della verità”.

Per Torino Spettacoli, Gabriele Cirilli è in scena al Teatro Gioiello il 2 e 3 marzo con “Mi piace di più”, mentre all’Erba debutta in prima nazionale “L’ultima notte di Edgar Allan Poe”, con Luciano Caratto, per la regia di Enrico Fasella. Già comunicati, invece, i recuperi di “Se devi dire una bugia, dilla grossa” (dal 28 al 21 maggio) e “La cena dei cretini” (dal 5 al 7 giugno).

Assemblea Teatro qualche giorno fa aveva preventivamente annullato tutti gli spettacoli in programma fino al 5 marzo. La ripresa dovrebbe quindi avvenire il 6 con “La tartaruga e il pinguino innamorato” all’Auditorium Franca Rame di Rivalta. A seguire, “Chi perde perde”, all’Auditorium Aripino di Collegno, “L’uomo che piantava gli alberi”, l’8, al Teatro Agnelli di Torino, e “Strawberry Field” di nuovo a Rivalta.

Il Teatro Superga di Nichelino accoglie, sabato 7, Lello Arena, diretto da Luciano Melchionna, con “Parenti serpenti”, divertente e amara commedia di Carmine Amoroso, conosciuta dal grande pubblico grazie al film cult di Mario Monicelli del 1992. Mentre al San Paolo di Rivoli si torna a ridere con “Se mi ricordi ti sposo”, per la regia di Marco Simeoli.

Allo scoppiare dell'emergenza Coronavirus, Agis (diretto da Filippo Fonsatti, direttore del Teatro Stabile di Torino) e Federvivo avevano scritto una lettera al ministro Dario Franceschini per chiedere l'apertura di uno “stato di crisi” nel settore dello spettacolo dal vivo, "con lo stanziamento di adeguate risorse e con l’adozione di provvedimenti normativi che evitino qualsiasi penalizzazione nei confronti dei soggetti finanziati dal FUS (Fondo unico per lo spettacolo)”. 

Oggi, quindi, spettacoli annullati e sale chiuse in tutta la Regione, in attesa della nuova ordinanza ministeriale. 

Manuela Marascio

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