Alle 21 di ieri, presso il carcere "Lorusso e Cutugno" di Torino, nel Padiglione ‘C’ sesta sezione, dove sono ristretti i detenuti “protetti”, un uomo di nazionalità nigeriana ha appiccato un incendio nella propria cella.
Il personale di polizia penitenziaria è intervenuto indossando le apposite mascherine e, nonostante l'abbondante fumo, è riuscito a far evacuare e confluire tutti i detenuti al piano terra.
Un poliziotto è stato portato in codice giallo all’ospedale Maria Vittoria per intossicazione. Al momento non si registrano altri episodi di intossicazione né tra i poliziotti né tra i detenuti. L'autore del rogo è stato tratto in salvo incolume.
Dichiara Leo Beneduci, Segretario Generale O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Polizia Penitenziaria): “Da tempo denunciamo violente aggressioni, offese, sputi e altro nei confronti del personale. Anche questa sera non si è sfiorata una grave tragedia, solo grazie alla prontezza degli agenti, che, in condizioni estreme, hanno portato a termine il proprio lavoro, nonostante la gravissima penuria di personale e il grave sovraffollamento dell’Istituto penitenziario. Speriamo che il Ministro Bonafede e il Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria sappiano riconoscere a tutto il personale intervenuto la giusta ricompensa per aver rischiato la propria vita in favore dei ristretti. Da parte dell’O.S.A.P.P. le più vive congratulazioni ai poliziotti intervenuti, eroi, silenti nel quotidiano".
"Nelle carceri italiane - conclude - è sempre più emergenza. Speriamo che il governo, una volta per tutte, attenzioni le gravissime condizioni in cui il personale di polizia è costretto a operare”.
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