Il 21 dicembre scorso, all’Albergo dei Gelsi di Mondovì, in occasione dello scambio degli auguri natalizi, presenti Alberto Cirio ed Enrico Costa, Forza Italia aveva messo in atto una strategia per dare una “spallata” alla Provincia.
Durante l’incontro, che aveva per titolo “Granda 2020: impegno comune per la nostra terra”, i dirigenti forzisti si erano trovati concordi nel voler mettere alla strette il presidente Federico Borgna.
Constatato che Annamaria Molinari, vicesindaco di Castelletto Uzzone, consigliere provinciale in quota centrosinistra, presente all’incontro, aveva manifestato l’intenzione di voler passare al centrodestra, i big del partito avevano convenuto che fosse giunta l’ora di dare l’assalto alla Provincia tentando di uniformarla politicamente alla Regione.
I numeri davano loro ragione.
Col cambio di schieramento della Molinari, il centrosinistra di Borgna-Manavella, infatti, non ha più la maggioranza. Su questo si erano trovati tutti concordi: da Alberto Cirio a Enrico Costa, da Marco Perosino a Maurizio Paoletti. Era l’occasione per dimostrare a Lega e FdI che Forza Italia è viva e lotta con loro e da posizione non affatto subalterna.
Stabilita anche la tempistica: il blitz avrebbe dovuto scattare dopo le feste di Natale. A Borgna i maggiorenti forzisti avrebbero spiegato che, forte di sei consiglieri: Pietro Danna, Simone Alberto, Bruno Viale, Carla Bonino, Massimo Antoniotti e ora Annamaria Molinari, il centrodestra disponeva della golden share e pertanto gli avrebbero chiesto di prenderne atto.
Senonchè i pessimi rapporti tra Forza Italia e Fratelli d’Italia – accentuatisi dopo la campagna acquisti di FdI e sulle nomine dei Parchi - e l’indifferenza che la Lega continua ad ostentare nei confronti dell’Ente Provincia hanno indotto i maggiorenti forzisti a rinviare sine die l’operazione.
Venerdì sera il direttivo provinciale di Forza Italia si riunisce per valutare la situazione, ma è probabile che non possa che prendere atto che la “mission” si sta rivelando impossibile. “C’è stata qualche difficoltà – ammette il sindaco di Roaschia Bruno Viale, che della delegazione forzista in Provincia è il portavoce – non ultima quella che in autunno c’è la scadenza naturale dell’attuale Consiglio. Venerdì sera affronteremo il tema in direttivo e vedremo il da farsi”.
Viale non lesina comunque critiche: “La Provincia potrebbe funzionare molto meglio di quanto funziona oggi. Mancano risorse e i sindaci sono poco informati. Abbiamo bisogno di un presidente che sappia battere i pugni con vigore e che sappia farsi ascoltare nelle sedi opportune. La Provincia – considera ancora Viale – è un paziente in terapia intensiva e non possiamo pensare di curarlo con pannicelli caldi”.
Il Consiglio Provinciale scadrà nel prossimo autunno. Lega e Fratelli d’Italia, partiti che auspicano entrambi un ritorno all’elezione diretta del Presidente della Provincia, accetteranno di unirsi a Forza Italia, considerato che finora si sono mostrati riluttanti?
Il presidente invece – lo ricordiamo - è eletto in modo sfalsato rispetto al Consiglio: Borgna scadrà infatti soltanto nel 2022.
Politica | 13 febbraio 2020, 12:01
Provincia: Forza Italia rinuncia a dare la spallata a Borgna?
In Consiglio Provinciale il centrodestra oggi ha la maggioranza, ma l’operazione appare difficile da realizzare per i pessimi rapporti che intercorrono nella coalizione, in particolar modo con Fratelli d’Italia. Inoltre, in autunno si torna alle urne per rinnovare i componenti ma non il presidente, che resta in carica fino al 2022
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