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Eventi e Turismo | 09 febbraio 2020, 07:00

La Città di Torino sigla il patto Atlante del Cibo 2020: “Lo studiamo per attuare nuove politiche mirate”

Oltre al Politecnico e all’Università di Torino, entrano a far parte del progetto Comune, Città Metropolitana, Ires e Urban Lab: “Il settore agroalimentare rappresenta il 9% dell’industria totale”

La Città di Torino sigla il patto Atlante del Cibo 2020: “Lo studiamo per attuare nuove politiche mirate”

Studiare il cibo, conoscerlo e costruire azioni sul sistema nel territorio metropolitano. È stato siglato a Palazzo Civico il patto a sostegno dell’Atlante del Cibo 2020.

Il progetto vede l’ingresso di quattro nuovi attori considerati fondamentali nel rapporto tra territorio e cibo: Comune di Torino, Città Metropolitana, IRES Piemonte e Urban Lab. Grazie a nuove risorse e alle progettualità condivise con il Politecnico di Torino e l’Università di Torino, il 2020 coinciderà con la seconda fase della ricerca, aprendo l’atlante a reti e scenari internazionali.

L’Atlante del Cibo, di fatto, si occuperà di individuare attori, risorse, flussi, spazi e relazioni che costituiscono il sistema cibo sul territorio per creare una struttura in grado di elaborare strategie e politiche ad hoc sul tema cibo. “Avere aderito ad Atlante del Cibo è consolidare un percorso iniziato da tempo” spiega soddisfatto l’assessore all’Ambiente del Comune di Torino, Alberto Unia.

Concretamente parlando la Città non investirà risorse, ma fornirà competenze. “Da mesi lavoriamo con i partner per costruire un bilancio del cibo, capire quali siano gli indicatori da tenere conto per costruire le politiche del cibo e darsi degli obiettivi”, conclude Unia. Fondamentale per lo sviluppo della ricerca l’impegno dell’Università e del Politecnico di Torino. “Si tratta di un un campo strategico per noi”, ammette Stefano Genua, Rettore dell’Ateneo torinese che ha voluto anche ricordare come l’università torinese sia leader in Italia per il progetto legato all’Healthy Food.

“Vogliamo mettere in campo politiche nuove in questo settore, rafforzando il nostro sistema produttivo e costruendo nuovi percorsi formativi”, è l’analisi del Rettore del Politecnico Guido Saracco, che ha analizzato il ruolo svolto dalle nuove generazioni, sempre più consapevoli su temi come l’ambiente e i cibo: i consumatori e produttori del domani saranno loro, pertanto coinvolgerli diventa  fondamentale.

A Torino e provincia, d’altra parte, il cibo rappresenta un campo strategico. Sul territorio sono presenti 13.000 imprese dedicate solo alla produzione, a cui si aggiungono gli esercizi di somministrazione. “Parliamo del 24% del settore agroalimentare del Piemonte”, conferma Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio di Torino.

Bolatto si è inoltre lasciato andare a una riflessione: “Se 25 anni fa ci avessero detto che Torino sarebbe stata capitale del cibo avremmo riso”. Invece, oggi, il settore agroalimentare della Città Metropolitana rappresenta il 9% dell’industria totale.

Il prossimo rapporto dell’Atlante del Cibo è previsto per fine giugno. Il tema principale della prossima edizione sarà quello dello spreco alimentare, anche in relazione alle priorità dettate dall’Unione Europea.

Su questo aspetto, Torino ha dimostrato di essersi mossa per tempo come testimonia il successo del progetto di recupero del cibo invenduto RePopp.

Andrea Parisotto

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