In questi giorni a Sanremo tutti li chiamavano con affetto “gli Eugenii”, travolti da quell’energia con cui lo “tsunami” della loro canzone ha saputo abbracciare il settantesimo Festival della canzone italiana. Ieri si sono aggiudicato il Premio della Critica “Mia Martini” per la sezione Nuove Proposte, e l’affetto nei loro confronti – a partire dal mondo social, più che mai attivo dalla serata di martedì – è cresciuto esponenzialmente.
Gli Eugenio in Via Di Gioia, orgogliosi detentori del record unico, come si divertono a ricordare, di minor permanenza in assoluto sul palco dell’Ariston, chiudono in bellezza la prima esperienza sanremese e, con il sorriso, tornano a Torino come vincitori “morali” tra i giovani in gara.
“Di questo Festival – hanno raccontato stamattina – portiamo a casa un calore incredibile da parte delle persone che ci sono state vicine dopo questa eliminazione lampo dopo soli 7 minuti. I quattro giorni seguenti sono stati una continuazione propositiva di quanto avvenuto la prima sera. Il sostegno di chi ci circondava è stato fortissimo, a partire da Luca Barbarossa, che ci ha invitato ad andare insieme a suonare per strada, fuori dall’Ariston. Bella anche l’amicizia nata tra tutti noi in gara tra le Nuove Proposte”.
Dalla prossima settimana, gli Eugenio in Via Di Gioia saranno impegnati in un tour in diversi store italiani, a cominciare dal 10 febbraio a Torino, cui seguirà il concerto del 10 marzo al Teatro Concordia di Venaria, già sold out.
E sulla possibile “scalata” all’olimpo dei Big il prossimo anno, non si tirano indietro: “Sì, ci piacerebbe molto. Anzi, vorremmo arrivare e battere un nuovo record, magari di permanenza più lunga. Abbiamo scritto una canzone stanotte, vedremo se gli autori l’accetteranno”.
“Vorremmo proporre il prossimo anno di rinnovare una serie di attività legate all’ambiente, a partire dal plastc free al Festival o far venire in bicicletta tutti i Big in gara. Gli eventi climatici catastrofici di cui parliamo nella canzone, e che stanno distruggendo anche la nostra Italia, significano che dobbiamo diventare gocce consapevoli, non più in balia degli eventi. Vorremmo che le persone si informassero per poi formarsi, in modo da diventare una collettività davvero unita, fatta di persone con coscienza”.
A riconferma del loro costante impegno sul piano ecologista, tra marzo e aprile, assieme a Federforeste e Colditetti, gli Eugenio saranno impegnati nella piantumazione di alberi a Paneveggio, in provincia di Trento, la “foresta di Stradivari” colpita dalle tempesta di vento nel 2018.
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