Il Nazionale

Cronaca | 14 gennaio 2020, 14:40

Udienza Tirreno Power, parlano gli ambientalisti e l'ex presidente dell'Ordine dei Medici Trucco: "Ci fu una scarsa presa di coscienza sui problemi dell'inquinamento"

Sono stati ascoltati in Tribunale a Savona esponenti di Greenpeace, Leagambiente, Uniti per la Salute e WWF

Udienza Tirreno Power, parlano gli ambientalisti e l'ex presidente dell'Ordine dei Medici Trucco: "Ci fu una scarsa presa di coscienza sui problemi dell'inquinamento"

"In certi comuni della Provincia di Savona, sullo studio della mortalità si dimostrava che l'incidenza dei tumori era meno evidente ma di più quella nelle malattie cardiovascolari e respiratorie che era molto alta nella popolazione dei comuni di Savona, Vado e Quiliano".

Il dottor Ugo Trucco, presidente dell'Ordine dei Medici dal 2006 al 2017, è stato il primo teste ascoltato quest'oggi in Tribunale a Savona durante il processo per disastro ambientale e sanitario colposo relativo alla centrale di Vado di Tirreno Power per il quale sono a giudizio 26 persone tra manager ed ex manager dell'azienda.

Interrogato dal legale della parte civile Matteo Ceruti si è soffermato sul nuovo codice deontologico del 2006 della federazione dell'Ordine dei Medici.

"L'articolo 5 sull'educazione alla salute, stabilisce che il medico ha una valenza sociale, pone attenzione ai problemi della collettività e deve fare tutto il possibile per partecipare alle campagne di informazioni. In quell'epoca stavano succedendo cose estremamente importanti, si stava identificando che l'inquinamento ambientale era un fattore di rischio autonomo non dipendente da altri".

"Abbiamo chiesto ai sindaci savonesi con un documento di intervenire a tutela del territorio, ci hanno detto che era tutto ok e abbiamo così dovuto istituire una commissione ambiente salute, portando avanti un percorso di adeguata informazione e prestare attenzione perchè i dati sulla salute a Savona sono preoccupanti. Le associazioni dei cittadini e i cittadini dovevano prendere coscienza" continua Trucco.

"Abbiamo cercato di capire quanto certe fonti entropiche di inquinamento potesse essere pericolose e la centrale purtroppo dava quella impressione. Gli studi lo dimostreranno e lo dimostrano, che la fonte di inquinamento della centrale era colpevole di un aumento della mortalità. Alcuni pediatri ci hanno segnalato casi d'asma nei bambini, c'era un inquinamento soprattutto dovuto agli ossidi di zolfo imputabili alla centrale, noi mandavamo messaggi di allarme ma avevamo solo dati sulla mortalità del tumore" specifica il dottore.

"Abbiamo chiesto più volte, la dismissione, che venissero smantellati, i gruppi a carbone VL3 e VL4, non c'è un limite al di sotto del quale si può stare tranquilli, lo abbiamo chiesto anche all'assessorato regionale all'ambiente, Ma ci siamo resi conto che c'era un po di scarsa presa di coscienza del problema, si sa che le centrali a carbone inquinano, ci vuole lungimiranza" conclude l'ex presidente dell'Ordine dei Medici.

Successivamente per WWF Italia sono stati ascoltati il responsabile dell'ufficio legale di Patrizia Santilli e il consulente energetico Massimiliano Varriale che hanno collaborato con le organizzazioni sia a livello nazionale che locale, per inquadrare la situazione e quali fosse la situazione ambientale e sulla salute riguardante la centrale di vado. Hanno svolto un'attività di informazione del grande pubblico, con dossier e comunicati, iniziando nel 2010-2011 con alcuni dossier proseguiti poi nel 2013, 2015 e 2019 sull'utilizzo del carbone nel mondo e in Italia, con capitoli specificamente legati a Tirreno Power. Sono stati attivati anche 5 ricorsi amministrativi.

Il biologo Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia ha specificato che "l'area di Tirreno Power era una zona particolarmente pericolosa, dal campionamento dei pesci pescati, ci colpì che su 7 prelevati, due superavano il limite del mercurio e abbiamo provato a chiedere spiegazioni".

Infine sono stati ascoltati Santo Grammatico, presidente regionale Legambiente Liguria dal 2011 il quale ha seguito la vicenda di Tirreno Power dal 2008 e Gianfranco Gervino, consigliere e portavoce di Uniti per la Salute che ha specificato le motivazioni della nascita dell'associazione.

"Nasce dal 2007 a seguito delle preoccupazioni in genere per il territorio, ci preoccupava un impianto cosi grande in mezzo alle nostre case pur ritenendo che comunque ci sarà stata la presenza dei controlli sulle emissioni tutelando la nostra salute. Alcuni cittadini avevano anche prospettato la possibilità di trasferirsi in altre zone" spiega Gervino.

"L'udienza dedicata alle dichiarazioni delle parti civili ha presentato opinioni che spesso differiscono dai dati ufficiali - commentano con una nota dall'azienda -, dati che hanno ampiamente documentato anche dopo anni dalla chiusura dell'impianto che la qualità dell'aria nell'area di Savona non è sostanzialmente cambiata. Così come l'Osservatorio della Regione Liguria ha scritto in modo chiaro e ufficiale che i dati sulla salute a Savona sono del tutto analoghi a quelli delle altre provincie della Liguria".

"In aula si è appreso dalla testimonianza del dottor Trucco che egli non era a conoscenza dalla quasi totalità dei documenti pubblici prodotti delle istituzioni in cui si affermava che non c'era nessuna criticità ambientale o sanitaria. Nel visionare i documenti di ASL, Regione Liguria e Istituto Superiore di Sanità il dottor Trucco ha affermato in aula di aver compreso solo ora per quale motivo gli amministratori locali lo tranquillizzavano quando esprimeva loro i propri allarmi" conclude Tirreno Power.

Luciano Parodi

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